ACCAREZZIAMOLA. Le sue foglie si chiuderanno lentamente, timidamente e pudicamente… che meraviglia!
SI CHIAMA ANCHE MIMOSA SENSITIVA
Come si fa a non credere che queste creature abbiano una mente? Le piante studiano continuamente l’ambiente dove vivono utilizzando 700 sensori con cui misurano l’umidità, la luce e la temperatura. La FISIOLOGIA VEGETALE ne studia il mistero. Se ne occupava già nel lontano 1731 un geniale agronomo inglese, Jethro Tull, egli già supponeva che le radici delle piante funzionassero come i villi intestinali umani, definendo la pianta “un uomo a testa in giù”.
La NEUROBIOLOGIA VEGETALE si occupa invece, del comportamento dei vegetali. Noto studioso della materia è STEFANO MANCUSO, professore presso l’Università di Firenze dal 2001, asserisce che queste creature sono intelligenti e sanno comunicare, difendersi, procurarsi il sostentamento, in pratica posseggono i canonici cinque sensi, senza possedere un sistema nervoso. A conferma di queste asserzioni, esiste una pianta rampicante BOQUILLA TRIFOLIATA che ha la straordinaria capacità di mimetizzarsi trasformando il suo aspetto. Sa cambiare addirittura il colore, la forma e lo spessore delle foglie, producendo all’occorrenza anche le spine, camuffandosi come più le fa comodo, per convivere senza essere riconosciuta con altre piante a sua scelta.
Per la loro salute e per la loro stessa sopravvivenza le piante organizzano anche laboratori di nutrimenti ricorrendo alla FOTOSINTESI CLOROFILLIANA. Questo processo, che avviene alla luce del sole rende possibile la loro vita ed è indispensabile per tutti gli esseri viventi. Quando la luce colpisce la pianta si attiva la clorofilla, (la sostanza verde delle foglie) che trasforma l’anidride carbonica in sostanze nutrienti per le piante ed in ossigeno, indispensabile per tutti gli esseri viventi.
CINQUE SENSI DELLE PIANTE
IL TATTO
LA MIMOSA PUDICA si muove al minimo stimolo tattile: un tocco, la pioggia, il vento… Altra dimostrazione sono le carnivore che intrappolano e consumano, specialmente invertebrati e insetti, non appena questi si posano su di loro. Le radici, altra meraviglia, sono in grado di sentire un ostacolo cambiando direzione. Altra dimostrazione sono e le piante rampicanti che si accorgono del punto giusto dove potersi appoggiare, avvolgere o attaccare: un muro, un tronco d’albero, un traliccio e se sono un po’ lontane, piano piano li…cercheranno, li troveranno e li abbracceranno.
L’OLFATTO
Quello dei vegetali si chiama MIMESI OLFATTIVA. Phil Stevenson ha impiegato 18 anni di studio per stabilire che le piante sentono gli odori senza avere un naso. Un accumulo di cellule diffuse su tutti i loro tessuti, dalle radici alle foglie, danno odore alle varie specie. Odori che gestiti da una misteriosa intelligenza, potranno essere repellenti per alcuni insetti e attrattivi per altri. Le piante sono anche in grado di modificare le proprie emissioni odorose per ingannare persino gli erbivori. Uno studio Giapponese asserisce che in futuro, copiando dalle piante, si potrebbe intervenire sulla crescita dei vegetali.
IL GUSTO
Si è stabilito che attraverso le radici, le piante, che hanno un palato sopraffino, sono alla continua ricerca di acqua, azoto, potassio, fosfati e nitrati. Scelgono il terreno idoneo e quando trovano abbondanza di queste sostanze, si stabilizzano. Sfruttata la zona cercheranno altrove. Trasformeranno poi queste sostanze in linfa vitale. Le piante carnivore sono il simbolo del gusto infatti scelgono, catturano, digeriscono quelle prede che contengono tutte le sostanze nutritive di cui hanno bisogno.
LA VISTA
Tutti abbiamo notato il FOTOTROPISMO (dal greco fos – che significa luce e tropo – che significa volgere), cioè la capacità delle piante di girarsi verso la luce del sole. I fotorecettori, elementi che percepiscono la luce, sono veri e propri occhi per la pianta. Prova ne sia il GIRASOLE famoso per essere orientato sempre verso il sole. Per la parte esterna della pianta c’è un incurvamento del fusto verso la luce, mentre le radici vanno nella direzione opposta e questo fenomeno si chiama ELIOTROPISMO.
L’UDITO
Le piante non hanno orecchie, ma sentono le vibrazioni sonore dentro e fuori dal terreno. Avvertono i temporali, i forti venti, le eruzioni vulcaniche e i terremoti. Tutti questi fenomeni hanno forti sonorità che percepite sia dalla loro parte radicale sia dalla loro parte esterna, influenzano negativamente la crescita dei rami, lo sbocciare dei fiori, la maturazione del seme, perfino il ramificarsi delle radici. Sembra riescano a percepire anche frequenze che l’uomo non è in grado di sentire.
LA MIMOSA PUDICA appartiene alla famiglia delle FABACEAE ed è originaria dell’America centrale, dell’America del sud e dell’Oceania. Si ritiene che il nome derivi dal latino MIMUS per la sua capacità di muoversi. E’ un arbusto sempreverde di piccole dimensioni, fiorisce da primavera inoltrata fino a settembre e a differenza della sua parente a fioritura gialla, si colora di piccoli pompon che vanno dal rosa al porpora. Può presentarsi sia con rami eretti, sia con rami rampicanti o addirittura striscianti dipendentemente dall’habitat al quale vuole adattarsi. Tutte le parti della pianta sono tossiche se ingerite. Nel linguaggio dei fiori questa pianta assume il significato, piuttosto logico, di timidezza.
2 risposte
Sembra proprio una pianta che fa tenerezza! Proverò a prenderne una.
è anche probabile che ti dia soddisfazione: cresce bene e velocemente se si ambienterà